Grand Sermon "Massive Domain"
Full-length, MDD, 2010
Genere: Death Metal
Chissà come mai certe band dopo aver messo su un progetto cadono improvvisamente in ibernazione. Ciò è successo anche ai Grand Sermon, act teutonico di death metal che attinge dal filone old school ma che non si nega passaggi che si bagnano in acque technical.
Nascono nel 1997 e passano quattro anni prima di far uscire il demo "Nachtfront", cioè nel 2001. Nello stesso anno di rilascio di questo primo prodotto prende il via una fase di stop che durerà sino al 2010. La line up è costituita da personaggi attivi da un po' nella scena, vi sono infatti membri ed ex di formazioni quali Human Bloodfeast, Soul Demise, Necrophagist e Paradox che rimettono in moto la situazione dando alle stampe il debutto "Massive Domain" con il supporto della label connazionale MDD.
E' un buon platter quello che i tedeschi hanno messo su, in esso figurano impatto, groove, la giusta dose di tecnica con l'unico "problema" (prendete con le pinze la parola) che sul lungo andare tende a ripetersi, le strutture assumono delle posizioni standard che dopo un tot riappaiono creando una sorta di stasi. Non è una sensazione perdurante ma è un peccato dato che sia l'influenza positiva di gente come Six Feet Under, Obituary, Sinister e Decapitated che fanno da background di base nel songwriting, sia i tecnicismi impiantati per far fluire i brani con efficacia e donare una solistica convincente e non lontana da richiamare il neoclassico per alcune sfumature, riescono a trovare più volte lo sbocco adatto per colpire il bersaglio.
Se canzoni come "I Touched The Depths To Reach The Heights", "Banks Of Acheron", la titletrack e "Cruel King" fanno trapelare solo le migliori qualità del combo, proponendosi violente e con le aperture apposite a sviluppare un incedere tutt'altro tranne che piatto, altre come "...When Nothing Shines" e "The Gardens Of Minos" soffrono di quella mancanza sopra citata che non ne permette una piena realizzazione.
Grande e coraggiosa la scelta di riproporre un classico come "Shrine Of The Master" dei meravigliosi Brutality di "When The Sky Turns Black", proposta con perizia e una carica che la rende uno dei migliori episodi del disco non allontanandosi dal considerevole valore dell'originale. "Massive Domain" in fin dei conti non ha difetti così rilevanti da gambizzarlo, la produzione è di buon livello anche se un piccolo neo anche in questo frangente lo si rileva, in alcuni momenti chitarre e batteria sembrano non trovare affinità ma è una cosa lievissima, quasi impercettibile che non incide particolarmente sulla fruibilità delle tracce.
I Grand Sermon sono rientrati sulla scena con un platter che si lascia ascoltare piacevolmente e che possiede le doti per essere apprezzato dagli appassionati del genere, possono sicuramente andare oltre la discreta prova donataci con "Massive Domain". Non mancano loro né l'esperienza né le capacità , ma come biglietto da visita dopo uno stato di fermo così lungo ci si può ritenere soddisfatti, è sempre di un debutto che si parla.
Recensione a cura di: Tomb
Voto: 72/100
Tracklist:
1. I Touched the Depths to Reach the Heights 03:22
2. Morass of the Wrathful Souls 03:53
3. ...when Nothing Shines 04:16
4. Banks of Acheron 04:38
5. The Gardens of Minos 04:10
6. Cerberus 03:47
7. Massive Domain 03:39
8. The Cruel King 03:47
9. Shrine of the Master (Brutality Cover) 04:42
Total playing time 36:14
http://www.grandsermon.de/
http://www.myspace.com/grandsermon
Genere: Death Metal
Chissà come mai certe band dopo aver messo su un progetto cadono improvvisamente in ibernazione. Ciò è successo anche ai Grand Sermon, act teutonico di death metal che attinge dal filone old school ma che non si nega passaggi che si bagnano in acque technical.
Nascono nel 1997 e passano quattro anni prima di far uscire il demo "Nachtfront", cioè nel 2001. Nello stesso anno di rilascio di questo primo prodotto prende il via una fase di stop che durerà sino al 2010. La line up è costituita da personaggi attivi da un po' nella scena, vi sono infatti membri ed ex di formazioni quali Human Bloodfeast, Soul Demise, Necrophagist e Paradox che rimettono in moto la situazione dando alle stampe il debutto "Massive Domain" con il supporto della label connazionale MDD.
E' un buon platter quello che i tedeschi hanno messo su, in esso figurano impatto, groove, la giusta dose di tecnica con l'unico "problema" (prendete con le pinze la parola) che sul lungo andare tende a ripetersi, le strutture assumono delle posizioni standard che dopo un tot riappaiono creando una sorta di stasi. Non è una sensazione perdurante ma è un peccato dato che sia l'influenza positiva di gente come Six Feet Under, Obituary, Sinister e Decapitated che fanno da background di base nel songwriting, sia i tecnicismi impiantati per far fluire i brani con efficacia e donare una solistica convincente e non lontana da richiamare il neoclassico per alcune sfumature, riescono a trovare più volte lo sbocco adatto per colpire il bersaglio.
Se canzoni come "I Touched The Depths To Reach The Heights", "Banks Of Acheron", la titletrack e "Cruel King" fanno trapelare solo le migliori qualità del combo, proponendosi violente e con le aperture apposite a sviluppare un incedere tutt'altro tranne che piatto, altre come "...When Nothing Shines" e "The Gardens Of Minos" soffrono di quella mancanza sopra citata che non ne permette una piena realizzazione.
Grande e coraggiosa la scelta di riproporre un classico come "Shrine Of The Master" dei meravigliosi Brutality di "When The Sky Turns Black", proposta con perizia e una carica che la rende uno dei migliori episodi del disco non allontanandosi dal considerevole valore dell'originale. "Massive Domain" in fin dei conti non ha difetti così rilevanti da gambizzarlo, la produzione è di buon livello anche se un piccolo neo anche in questo frangente lo si rileva, in alcuni momenti chitarre e batteria sembrano non trovare affinità ma è una cosa lievissima, quasi impercettibile che non incide particolarmente sulla fruibilità delle tracce.
I Grand Sermon sono rientrati sulla scena con un platter che si lascia ascoltare piacevolmente e che possiede le doti per essere apprezzato dagli appassionati del genere, possono sicuramente andare oltre la discreta prova donataci con "Massive Domain". Non mancano loro né l'esperienza né le capacità , ma come biglietto da visita dopo uno stato di fermo così lungo ci si può ritenere soddisfatti, è sempre di un debutto che si parla.
Recensione a cura di: Tomb
Voto: 72/100
Tracklist:
1. I Touched the Depths to Reach the Heights 03:22
2. Morass of the Wrathful Souls 03:53
3. ...when Nothing Shines 04:16
4. Banks of Acheron 04:38
5. The Gardens of Minos 04:10
6. Cerberus 03:47
7. Massive Domain 03:39
8. The Cruel King 03:47
9. Shrine of the Master (Brutality Cover) 04:42
Total playing time 36:14
http://www.grandsermon.de/
http://www.myspace.com/grandsermon
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