Eindig "Doodschrift"
Full-length, Galgenstrag Prod., 2008
Genere: Black Metal
Dalla scena olandese ho recentemente avuto occasione di ascoltare gli Eindig, con il loro full d’esordio, Doodschrift (traducibile come “I Versi della Morte”). Ma non si tratta del solito lavoretto depressive in quanto il gruppo ha saputo creare un disco tanto forte e autodistruttivo quanto letale e carico di risentimento.
La parte centrale del full esula completamente dal depressive più canonico: la disperazione fa da sfondo a un profondo mix di odio e rabbia, i riff si fanno più corposi e violenti incalzati dall’ottima batteria che conferisce ancora più crudezza a canzoni come Levenloos, fortemente gorgorothiana, Dwaal e Een Laatste. Eccellente la title-track, assai introspettiva, in cui la linea si fa più morbida e viene dato ampio spazio alle melodie proprio per decantare la Nera Signora che lentamente sta prendendo possesso della nostra anima. Siamo alla fine (Einde): il dolore interiore, sempre coadiuvato dal rancore e dal risentimento si fa più tangibile, soprattutto grazie alla buona prova vocale di ES.
Superlativa Tragedie, l’outro, interamente strumentale per chiudere quel capitolo che è la nostra vita: lontananza, malinconia che coinvolge e infine quella freddezza di chi ormai è consapevole del proprio destino… I versi della Morte sono stati scritti…
Gli Eindig hanno all’attivo anche alcuni split tra cui quello con gli Happy Days, che sicuramente chi come me ama il depressive conosce: consigliati a chi dal depressive vuole qualcosa in più.
Recensione a cura di: Laraerica
Voto: 68/100
Tracklist:
1. De Strop 05:53
2. Levenloos 03:25
3. Doodschrift 04:59
4. Dwaal 03:11
5. Een Laatste 06:01
6. De Stem In Het Donker 08:54
7. Einde 03:07
8. Tragedie 03:33
Total playing time 39:03
http://eindig.wolfsvuur.nl/
Genere: Black Metal
Dalla scena olandese ho recentemente avuto occasione di ascoltare gli Eindig, con il loro full d’esordio, Doodschrift (traducibile come “I Versi della Morte”). Ma non si tratta del solito lavoretto depressive in quanto il gruppo ha saputo creare un disco tanto forte e autodistruttivo quanto letale e carico di risentimento.
La parte centrale del full esula completamente dal depressive più canonico: la disperazione fa da sfondo a un profondo mix di odio e rabbia, i riff si fanno più corposi e violenti incalzati dall’ottima batteria che conferisce ancora più crudezza a canzoni come Levenloos, fortemente gorgorothiana, Dwaal e Een Laatste. Eccellente la title-track, assai introspettiva, in cui la linea si fa più morbida e viene dato ampio spazio alle melodie proprio per decantare la Nera Signora che lentamente sta prendendo possesso della nostra anima. Siamo alla fine (Einde): il dolore interiore, sempre coadiuvato dal rancore e dal risentimento si fa più tangibile, soprattutto grazie alla buona prova vocale di ES.
Superlativa Tragedie, l’outro, interamente strumentale per chiudere quel capitolo che è la nostra vita: lontananza, malinconia che coinvolge e infine quella freddezza di chi ormai è consapevole del proprio destino… I versi della Morte sono stati scritti…
Gli Eindig hanno all’attivo anche alcuni split tra cui quello con gli Happy Days, che sicuramente chi come me ama il depressive conosce: consigliati a chi dal depressive vuole qualcosa in più.
Recensione a cura di: Laraerica
Voto: 68/100
Tracklist:
1. De Strop 05:53
2. Levenloos 03:25
3. Doodschrift 04:59
4. Dwaal 03:11
5. Een Laatste 06:01
6. De Stem In Het Donker 08:54
7. Einde 03:07
8. Tragedie 03:33
Total playing time 39:03
http://eindig.wolfsvuur.nl/
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