Neptune (Ita) - Intervista
I Neptune sono una realtà nostrana ancora non troppo nota, ma decisamente valida, attiva principalmente nel campo melodeath ma con coordinate che spaziano anche verso direzioni diverse. Francesco Adami, bassista della band, ha accettato di buon grado di rispondere a nome del gruppo a qualche domanda....alle sue risposte, aggiungo solamente il consiglio di tenere d'occhio i Neptune...ne vale al pena!
Comincerei con la più classica delle presentazioni, spiegandoci un po' la vostra storia e le vostre motivazioni nel fare musica.
I Neptune nascono quasi 10 anni fa con l'intento di riprodurre quel sound svedese che ha visto il suo apice proprio in quel periodo. Per la verità i primi tentativi coprivano ad ampio raggio un po' tutto il mondo death e, in attesa che emergesse un'identità propria, ci siamo ispirati al contempo sia a nomi come In Flames e Dark Tranquillity che a Obituary e Sepultura, due mondi apparentemente distanti ma che hanno contribuito in modo inequivocabile alla definizione del nostro stile. Questo percorso, prima di giungere ad Acts Of Supremacy, è passato attraverso un demo del 2002 e un ep del 2004 che ci hanno aiutato a comprendere cosa volevamo ottenere e soprattutto gli errori che non volevamo più commettere! AoS si può quindi definire come il primo lavoro maturo della band, in cui un songwriting molto più curato e studiato delle prime uscite viene valorizzato da una produzione di alto livello che ha condotto l'album a essere un prodotto commercialmente appetibile e che ci ha concesso nel 2008 di firmare un contratto con la austriaca Noisehead Records per la distribuzione e la promozione in Europa e negli Stati Uniti.
I cambi di line up in questi anni sono stati limitati ed hanno coinvolto esclusivamente i chitarristi che abbiamo perso per strada per troppa smania di successo o per mancanza di motivazione. Ora la formazione è stabile e compatta ed è pronta per calcare le scene ancora a lungo!
Acts of Supremacy - il vostro ultimo disco - è davvero un lavoro di pregio, molto curato e riuscito a mio parere; a distanza di ormai quasi un paio d'anni , che giudizio ne date? Rispecchia ancora l'identità dei Neptune?
Come ti dicevo, consideriamo AoS come il nostro primo lavoro maturo, un lavoro di cui siamo tutt'ora molto soddisfatti, che ci piace ancora riascoltare ma che, come è naturale che sia, ora rifaremmo completamente diverso! “I brani sono spesso e ingiustificatamente troppo lunghi e prolissi, l'elettronica ha aiutato un po' troppo a risollevare alcuni riff di pezzi poco studiati, le voci pulite sono eccessivamente effettate e innaturali” queste sono alcune delle autocritiche che ci facciamo in merito al lavoro eseguito e a cui vogliamo porre ulteriore rimedio con il nuovo album che vedrà la luce a breve. Anche le atmosfere saranno un po' diverse nel prossimo album, con brani tendenzialmente più veloci e d'impatto e un songwriting molto più studiato e impreziosito da soluzioni che tenderei a definire quasi inconsuete.
Che origine hanno le tematiche del disco? Diversi testi mi sembra spazino fra varie suggestioni futuristiche...
Sì l'ambientazione dei nostri testi è inserita in un futuro post apocalittico, in cui l'uomo ha perso il suo ruolo dominante e la sua individualità , le macchine si ribellano e il mondo è una desolazione... Una sorta di Blade Runner messo in musica!
Il sound che vi ha fino ad ora caratterizzato è stato via via abbandonato o trasformato da quelle che un tempo erano le band guida del genere (un esempio per tutti: gli In Flames): che ne pensate di questi sviluppi?
Su questo tema siamo diventati col passare degli anni, un po' fatalisti, la musica (ivi compresa la nostra, ci mancherebbe) ha già detto tutto quello che aveva da dire per cui le presunte evoluzioni delle band non sono altro che variazioni sul tema o sconfinamenti in campi che non gli appartengono. Ascoltiamo molta meno musica di quanta ne ascoltassimo un tempo e cerchiamo di fare solo quello che ci piace, consci del fatto che non si possa più inventare nulla di nuovo. Allo stesso tempo però penso che il percorso naturale delle band sia quello di mutare nel corso del tempo, d'altro canto queste sono composte da persone e le persone crescono, maturano, modificano i propri gusti e accumulano esperienze, credo poco in chi propone le stesse cose da decenni mentre stimo molto di più chi azzarda un'evoluzione anche se magari subito non viene capita.
Siete ancora legati al vecchio death melodico? Ve lo chiedo anche perchè leggo che le registrazioni per il vostro nuovo lavoro sono ormai prossime.
Beh il marchio di fabbrica è sempre quello, però lo stile si è un po' evoluto soprattutto grazie all'apporto dei due attuali chitarristi che sono entrati a far parte dei Neptune poco dopo le registrazioni di AoS. I pezzi che ci accingiamo a registrare strizzano l'occhio in più riprese alla scuola death e hard core americana anche se il fil rouge rimane sempre quello del death melodico!
Che obiettivi vi state ponendo nel vostro percorso musicale, e che prospettive vedete per una band come la vostra, nello scenario italiano attuale?
Il nostro obiettivo principale è quello di divertirci e di far divertire la gente con la nostra musica. Il giorno in cui smetteremo di divertirci sarà il giorno in cui i Neptune non avranno più ragione di esistere. Per tutto il resto viviamo un po' alla giornata, prendiamo gli spunti che arrivano e cerchiamo di sfruttarli al meglio. Purtroppo lo scenario italiano non offre nulla per i gruppi come noi, i locali pagano una miseria per una serata e non fanno promozione, il mercato discografico è quasi nullo, abbiamo avuto occasione di fare diverse date all'estero e ogni volta ci rammarichiamo di non essere nati in Austria o Germania!
Ad ogni modo, col prossimo album puntiamo a trovare una collaborazione che valorizzi maggiormente i nostri sforzi e che magari ci consenta di accrescere sensibilmente la nostra visibilità in Italia ma soprattutto all'estero.
Nella marea di uscite - spesso non troppo valide - che oggi ci troviamo dinanzi, come motivereste l'ascolto (e l'acquisto) di un vostro cd, considerando la superficialità di molti metallari odierni?
Non sono bravo a fare spot promozionali, ma credo fermamente che i nostri prodotti siano schietti, non dettati da logiche di mercato ma da tanto cuore e passione! Nelle ultime uscite troppo spesso si sentono album costruiti a tavolino in cui ogni brano è uguale al precedente senza variazioni di atmosfera, ritmo, scelte stilistiche... Dei monoliti che al primo colpo ti aggrediscono ma poi non lasciano nulla dentro! AoS, ma anche l'album che ci accingiamo a registrare, contengono brani dal mood molto differente l'uno dall'altro, sono riconoscibili senza risultare scontati e questo trovo conferisca una spinta in più al prodotto Neptune rispetto a tante altre uscite.
Concludete pure a vostro piacere, io intanto vi ringrazio e spero di poter sentire il nuovo disco quanto prima!
Innanzitutto ti ringrazio per questo spazio, nonché per l’ottimo lavoro che svolgi e per il supporto che dai all’underground. Vorrei inoltre invitare chi legge a venire a vederci dal vivo, non ve ne pentirete!!!
Intervista a cura di: Burning Stronghold
Per approfondimenti:
http://www.myspace.com/neptunedeath
http://www.neptunedeath.it/
Nessun commento